Frattura del femore - professioneinfermiere

Vai ai contenuti

Menu principale:

Frattura del femore

I vostri elaborati > Casi clinici

FRATTURA DEL FEMORE


1-breve descrizione della patologia
Il femore è l'osso più lungo, voluminoso e resistente dello scheletro umano. Su di esso si inseriscono numerosi muscoli fondamentali per il movimento degli arti inferiori. Articolandosi nella sua estremità prossimale con l'osso dell'anca dà origine all'omonima articolazione (meglio conosciuta come coxofemorale), mentre la sua lt epifisi distale si articola con la rotula e la tibia dando origine all'articolazione del ginocchio.  Il trattamento di una frattura del femore richiede quasi sempre l'intervento di sintesi chirurgica. Solo in presenza di controindicazioni a questo approccio può essere suggerito il trattamento conservativo. Nella stragrande maggioranza dei casi la chirurgia è comunque fondamentale per la sopravvivenza e la ripresa funzionale del paziente. Il tipo di intervento scelto dipende, in ogni caso, dal tipo di frattura.

2-almeno 3 diagnosi infermieristiche in ordine di priorità
 1) Dolore acuto, correlato a: trauma tissutale, immobilità, frattura
 2) Ansia correlata a: percezione di minaccia al concetto di sè, al proprio stato di salute
 3)Rischio/alterazione neurovascolare dell'arto inferiore correlato a: stasi venosa, trauma ai nervi e ai vasi sanguigni.

3-almeno 3 problemi collaborativi in ordine di priorità
1) Complicanza potenziale: Emorragia, formazione ematoma;
2)Complicanza potenziale: Compromissione neurovascolare;
3) Complicanza potenziale: Sindrome compartimentale
4) Complicanza potenziale: Embolia grassosa;
5) Complicanza potenziale: Tromboembolia

4-sviluppare una delle tre diagnosi indicando:
a) priorità assistenziale
b)obbiettivi infermieristici
c)indicatori di risultato
d)almeno 3 interventi con relativa motivazione scientifica
e)tempo interventi (se a breve o a lungo termine)
                      
DIAGNOSI PRIORITARIA:
1) DOLORE ACUTO, CORRELATO A: TRAUMA TISSUTALE, IMMOBILITA', FRATTURA

OBIETTIVI ASSISTENZIALI: (a breve termine)     

1) Ridurre il dolore

 INTERVENTI INFERMIERISTICI:        
1)Immobilizzare meglio possibile la parte interessata                      
2) Insegnare al pz a cambiare  posizione lentamente     

SPIEGAZIONE SCIENTIFICA:
L'immobilizzazione riduce il dolore e gli spostamenti
I movimenti lenti diminuiscono gli spasmi muscolari

 INDICATORI DEL RISULTATO:
1) Il pz riferirà una progressiva diminuzione del dolore e il controllo di esso dopo le misure volte al alleviarlo.


5-sviluppare almeno uno dei problemi collaborativi nello stesso identico modo delle diagnosi.
Complicanza potenziale: Emorragia, formazione ematoma;
     
OBIETTIVI ASSISTENZIALI: (a breve termine)
1)Gestire e ridurre al minimo la complicanza di emorragia.

INTERVENTI INFERMIERISTICI:                      
 a.Monitorare per rilevare segni e sintomi di shock: Tachicardia con PA normale o leggermente diminuita;          
 b.diuresi minore di 30 ml/h                  
 c.Agitazione, irrequietezza;  modificazioni dello stato mentale;           
 d.Tachipnea;                                 
 e.Diminuzione dei polsi periferici;          
 f.Cute pallida, fredda, cianotica            
 g.Sete intensa                               

SPIEGAZIONE SCIENTIFICA:
Il tessuto osseo è molto vascolarizzato:la perdita ematica può dunque essere rilevante.
La  risposta compensatoria  alla diminuzione del volume circolante comporta un aumento dell'ossigeno nel sangue per aumento della FC e FR e diminuzione della circolazione a livello degli arti. La diminuita ossigenazione cerebrale  può causare alterazioni dello stato mentale

INDICATORI DI RISULTATO:
1) Il pz avrà i parametri vitali nella norma e non mostrerà segni e sintomi di emorragia.

6-elaborare un piano di dimissione

Al momento della dimissione del pz, la documentazione evidenzia:
Segni vitali stabili
Valori di laboratorio stabili
Assenza di complicanze importanti quali: sepsi, insufficienza renale…
Documentare che il pz e i familiari dimostrano di aver compreso:
La prognosi
Il trattamento
La gestione del dolore
La risposta post-traumatica
Le risorse di adattamento
Usando come guida gli indicatori di risultato, documentare:
Lo stato clinico all’ingresso
Le modificazioni significative di tale stato
I risultati degli esami di laboratorio e delle indagini diagnostiche pertinenti
I liquidi somministrati
I farmaci somministrati
L’apporto nutritivo
Il sostegno emotivo
Le misure di prevenzione e il trattamento delle complicanze
L’insegnamento al pz e ai familiari

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu