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Asma bronchiale

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ASMA BRONCHIALE NEL PZ PEDIATRICO                   

L’asma bronchiale è un processo reversibile di ostruzione delle vie respiratorie, caratterizzato da periodi di esacerbazione e remissione. I broncospasmi sono responsabili dell’ostruzione. Questo disturbo è una delle cause principali di malattie croniche dell’infanzia e si manifesta generalmente prima dei 5 anni e prima dell’adolescenza. Colpisce i maschi in maggior misura rispetto alle femmine. Sebbene l’attacco d’asma sia causato  normalmente da un fattore estrinseco (allergia al pelo degli animali, al polline, al fumo o alla polvere) può essere anche causato da fattori intrinseci quali la malattia , lo stress, la fatica o l’esercizio fisico. I broncospasmi sono accompagnati da infiammazione ed edema. Le cellule della mucosa producono secrezioni dense che risultano difficili da espettorare.
I sintomi a livello respiratorio sono insufficienza respiratoria, respiro affannoso prolungato, retrazioni costali, tachipnea, tosse secca intermittente, ronchi, arrossamento del naso; a livello cardiaco si manifesta con tachicardia; a livello neurologico irrequietezza, ansia, difficoltà del sonno; a livello muscoloscheletrico intolleranza all’esercizio fisico; tegumentale cianosi e pallore e possibile non adesione alle cure a livello psicosociale.
Il trattamento comprende solitamente la somministrazione di antibiotici e broncodilatatori, maggiore assunzione di liquidi, trattamenti respiratori, e somministrazione di ossigeno umidificato. In alcuni casi le condizioni del bambino possono migliorare dopo l’adolescenza oppure la malattia può progredire verso l’enfisema in età adulta

CASO CLINICO: paziente di 7 anni giunge in pronto soccorso con tosse, respiro sibilante, dispnea ed escreato denso. Spaventato, con la cute del viso iperemica e gli occhi lacrimosi. Si mantiene il petto con una mano sullo sterno. La madre riferisce che ha trascorso una notte insonne con difficoltà respiratorie.

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

Rischio elevato di alterazione degli scambi gassosi, dovuta alla costrizione dei bronchioli.
Rischio elevato  di modello di respirazione inefficace, correlato a maggior lavoro respiratorio, ipossiemia, agitazione e insufficienza respiratoria incombente.
Rischio di alterato mantenimento della salute con peggioramento dei sintomi per scarse conoscenze relative ai fattori scatenanti;
Rischio elevato di ansia correlata a tachipnea e paura di soffocamento.
Rischio elevato di gestione inefficace del regime terapeutico, correlato a insufficiente  conoscenza della condizione, dei trattamenti, degli esercizi respiratori, dei fattori di rischio e dei segni e sintomi di crisi imminente.

DIAGNOSI INFERMIERISTICA: rischio elevato di alterazione degli scambi gassosi, dovuta alla costrizione dei bronchioli.


OBIETTIVI:
dopo gli interventi infermieristici lo scambio gassoso nel bambino risulterà migliorato

CRITEDI DI RISULTATO:
dopo 1 ora dagli interventi infermieristici, lo scambio gassoso è migliorato e il bambino presenta:
Assenza di respiro affannoso
Colorito roseo
Tempo di riempimento capillare da 3 a 5 secondi
Minore irrequietezza

INTERVENTI INFERMIERISTICI
Incoraggiare il bambino ad espettorare tossendo e a eseguire gli esercizi di respirazione profonda ogni 2 ore. Insegnargli ad effettuare 3 o 4 respiri profondi e poi tossire da seduto (la tosse aiuta a rimuovere il muco dai polmoni  e la respirazione profonda facilita l’ossigenazione. La posizione seduta col busto eretto rende più facile il tossire)
Eseguire la bronco aspirazione , quando necessario per rimuovere il muco dalle vie respiratorie (l’aspirazione aiuta a rimuovere le secrezioni che il bambino non riesce a eliminare da solo)
Eseguire la fisioterapia del torace tre o quattro volte al giorno (aiuta a mobilizzare ed eliminare le secrezioni, a espandere il tessuto polmonare e a promuovere l’uso efficiente dei muscoli respiratori)
Valutare la frequenza, il ritmo e il tipo di atti respiratori del bambino (i risultati dell’esame permettono di valutare i cambiamenti nella respirazione prima e dopo il trattamento)
Sistemare il bambino in posizione di Fowler alta oppure seduto con petto in fuori (tali posizioni facilitano l’espansione toracica)
Somministrare broncodilatatori e steroidi, solo se prescritti (i broncodilatatori rilassano il muscolo bronchiale liscio, gli steroidi riducono l’infiammazione)
Somministrare ossigeno umidificato, solo se prescritto (l’ossigeno umidificato migliore l’ossigenazione e favorisce la mobilizzazione delle secrezioni)
Rimuovere i potenziali allergeni dalla stanza del bambino (gli allergeni possono scatenare attacchi di asma)
Gli interventi infermieristici presi in esame sono da considerarsi a breve e a lungo termine perché alcuni come per esempio la fisioterapia è utile, non solo durante l’attacco acuto ,ma anche durante gli altri periodi.

PROBLEMI COLLABORATIVI:   
complicanza potenziale: ipossiemia;
complicanza potenziale: insufficienza respiratoria acuta;
complicanza potenziale: ostruzione marcata e persistente delle vie aeree;

PROBLEMA COLLABORATIVO: complicanza potenziale: ipossiemia.

OBIETTIVO:
L’infermiere ridurrà al minimo e gestirà le complicanze dell’asma mettendo in atto i seguenti interventi infermieristici

INTERVENTI INFERMIERISTICI:
L'infermiere deve raccogliere un'anamnesi completa dal cliente o dai familiari (raccogliere l'anamnesi è un fattore essenziale nel trattamento dell'asma. I punti su cui contare sono che cosa ha scatenato l'evento e quali metodi sono stati usati per alleviare i sintomi);
L'infermiere deve controllare il paziente per una tachipnea o una dispnea a riposo con una frequenza respiratoria maggiore di 20 atti al minuto (il cliente va incontro a dispnea per restrizione delle vie di passaggio dell'aria e per intrappolamento dell'aria dovuto a broncospasmo);
Si effettua la raccolta di escreato e può essere somministrato ossigeno tramite sondino o maschera (durante le esacerbazioni dell'asma l'escreato è generalmente chiaro, mucoso o bianco. Alterazioni di colore sono indicative di infezione. Per diminuire la produzione di muco si ricorre comunemente alla somministrazione di antistaminici e di decongestionanti).
Tutti questi interventi infermieristici sono da considerarsi a breve termine perché si fissano degli orari per il controllo e una data entro la quale dobbiamo avere dei risultati ottimali.

PIANO DI DIMISSIONE:
Al momento della dimissione l'infermiere deve accertarsi che il paziente e/o chi si prenda cura di lui abbia compreso l'importanza della patologia e l'importanza di seguire determinati standard di vita.. Quindi l'infermiere in un colloquio consiglierà  tutte le cose che è meglio non fare, consiglierà persone di supporto se a suo parere c'è il bisogno.
L'infermiere spiegherà come gestire la situazione a domicilio. Il paziente al momento della dimissione dev'essere in grado di descrivere segni e sintomi da riferire a operatori sanitari per questa determinata patologia. Essendo un paziente giovanissimo con un'asma bronchiale gli si consiglia una terapia da parte del medico e dei followup ma il compito è quello di accertarci che i familiari capiscano l'importanza della terapia.
Spiegare la fisiologia del disturbo al bambino e ai genitori, spiegando che ci saranno delle restrizioni sulle attività che il bambino potrà svolgere. E’comunque importante il mantenimento di livelli di attività fisica adeguati alle condizioni del bambino per assicurare il suo normale sviluppo.
Spiegare che ci sono restrizioni sugli ambienti da frequentare, come ambienti in cui c’è la presenza di sostanze inquinanti, fumi o eccessiva polvere.
Spiegare quali altri fattori possono causare attacchi d’asma, come allergeni, infezioni, esercizio fisico, cambiamenti di condizioni atmosferiche e stati di stress.
Sottolineare l’importanza di assumere una determinata quantità di liquidi per garantire l’idratazione.
Verrà insegnato al bambino e ai genitori quali sono i segni e i sintomi di infezione respiratoria, difficoltà respiratoria respiro affannoso e tachipnea, e far capire loro l’importanza di un trattamento tempestivo, che può evitare o alleviare la difficoltà respiratoria e gli attacchi d’asma.
Insegnare al bambino e alla famiglia l’importanza della somministrazione di tutti i farmaci prescritti, lo scopo del loro utilizzo ed eventuali effetti collaterali; inoltre il bambino deve imparare come inalare i farmaci usando un dispositivo distanziatore che favorisce l’inalazione dell’intera dose del farmaco.
Spiegare ai genitori e al bambino l’importanza di non assumere antistaminici durante un attacco in quanto rendono le secrezioni dense e difficili da espettorare. Spiegare inoltre la necessità della vaccinazione antinfluenzale o per infezione da pneumococco.
Insegnare al bambino  la fisioterapia del torace e gli esercizi respiratori, utilizzando se possibile lo spirometro incentivante.
 Ricordare l’importanza dei controlli periodici, e fornire indicazioni riguardo il modo in cui contattare il medico in caso di necessità.


 
 
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