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AIDS

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PIANO ASSISTENZIALE AIDS

DEFINIZIONE
La sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) è un’insieme di manifestazioni che si verificano a seguito dell’infezione del virus HIV che causa una lenta e progressiva deplezione delle difese immunitarie umorali e cellulo-mediata che favorisce lo sviluppo di infezioni opportunistiche e lo sviluppo di neoplasie maligne .

Le persone che vengono a contatto con il virus dell’HIV possono risultare asintomatiche o molto più frequentemente hanno una breve malattia di tipo simil influenzale in cui si ha una rapida e momentanea riduzione dei linfociti CD4 T helper. In un periodo che varia da 3 a 6 mesi si ha una perdita progressiva dei linfociti e l’organismo produce anticorpi anti HIV (sieroconversione).  L’AIDS è conclamata quando si riscontrano un numero di CD4 inferiori alle 400 unità e lo sviluppo delle infezioni opportunistiche.

Il virus è trasmissibile mediante contatto con liquidi biologici o sangue infetti, il contagio da madre a feto avviene durante la nascita e l’allattamento.

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
(l’ordine di priorità delle D.I. dipende dal caso clinico che verrà proposto:
per una diagnosi recente di infezione da HIV proporrei in ordine la 4 la 5 e la 1, mentre per una diagnosi già nota ed aggravamento della situazione indicherei la 7, la 6 e la 5)
RISCHIO DI TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI, CORRELATO A NATURA CONTAGIOSA DEL SANGUE E DEI LIQUIDI ORGANICI DEL PAZIENTE
RISCHIO ELEVATO DI INFEZIONE, CORRELATO AD AUMENTO DELLA SUSCETTIBILITA’ SECONDARIO A COMPROMISSIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO
RISCHIO ELEVATO DELLA GESTIONE INEFFICACE DEL REGIME TERAPEUTICO, CORRELATO A INSUFFICIENTE CONOSCENZA DELL’HIV, DELLA SUA TRASMISSIONE, DELLA PREVENZIONE, DEL TRATTAMENTO E DELLE RISORSE DELLA COMUNITA’
RISCHIO ELEVATO DI COPING INEFFICACE DELLA PERSONA, CORRELATO A CRISI SITUAZIONALE SECONDARIA A RECENTE DIAGNOSI DI HIV/AIDS
RISCHIO ELEVATO DI NUTRIZIONE ALTERATA (INFERIORE AL FABBISOGNO), CORRELATO A INFEZIONE DA HIV, INFEZIONI OPPORTUNISTICHE/NEOPLASIE ASSOCIATE ALL’AIDS
SENSO DI IMPOTENZA, CORRELATO A PASSAGGIO DALLO STATO CURATIVO A QUELLO PALLIATIVO
LUTTO, CORRELATO A MALATTIA TERMINALE, IMMINENZA DELLA MORTE, PERDITE FUNZIONALI E CHIUDERSI IN SE’ O ABBANDONO DA PARTE DI ALTRI





Sviluppo della diagnosi n. 4
RISCHIO ELEVATO DI COPING INEFFICACE DELLA PERSONA, CORRELATO A CRISI SITUAZIONALE SECONDARIA A RECENTE DIAGNOSI DI HIV/AIDS
Criteri di risultato:
Valutare lo stato attuale di sofferenza e crisi
Documentare un’anamnesi psicosociale e l’identità individuale
Identificare la fase del ciclo di vita e la fase della malattia
Identificare il possibile sostegno sociale
Valutazione:
Conoscere i livelli di ansia e paura del pz. sono correlati alla gravità della crisi relativi alla sua situazione
Conoscere la personalità, valori e le relazioni interpersonali dell’individuo danno indicazione al rischio di sviluppare disfunzioni psicologiche
Conoscere gli obiettivi personali in relazione allo stadio della malattia contribuiscono alla capacità del pz. a far fronte alla crisi
Conoscere la qualità e la facilità di accesso al sostegno sociale aiuta a pianificare l’assistenza, rinforzare i valori personali e fornire ulteriore supporto se necessario
Interventi:
Incoraggiare il pz. ad esprimere i suoi stati d’animo: ansia, collera, paura. Ascoltare attentamente ed evitare ogni giudizio in proposito ai suoi comportamenti
Aiutare il pz. a sviluppare strategie di coping basandosi su risultati positivi ottenuti in passato e sui suoi punti di forza.
Scoraggiare l’utilizzo di meccanismi di coping inefficace e comportamenti autodistruttivi (alcol, droga, negazione, comportamenti compulsivi)
Aiutare il pz. a trovare un significato alla malattia e a non assumere il ruolo di vittima
Aiutare il pz. ad identificare appropriati sistemi di sostegno ed incoraggiarlo ad utilizzarli
Spiegazioni scientifiche:
L’ascolto è una strategia di aiuto molto importante, sono frequenti sentimenti di collera per i pregiudizi associati all’AIDS e la mancanza di comprensione delle persone
Conoscere dei risultati positivi del passato aiutano stabilire strategie di coping efficaci per questa situazione
Rifugiarsi nell’alcol o nella droga o negare la situazione sono spesso ritenuti utili dal pz. per ottenere sollievo dal suo stato, ma non sono utili allo scopo e aggravano la situazione.
Si dovrebbe concentrare l’attenzione sul vivere con l’AIDS piuttosto che morire di questa malattia. L’infermiere può aiutare la persona a scoprire il significato della sofferenza
È possibile un senso di alienazione ed isolamento del pz. Cercare di individuare i possibili aiuti che sono in grado di educare, sostenere e gestire i periodi di crisi del pz.



Svolgimento diagnosi n. 7
LUTTO, CORRELATO A MALATTIA TERMINALE, IMMINENZA DELLA MORTE, PERDITE FUNZIONALI E CHIUDERSI IN SE’ O ABBANDONO DA PARTE DI ALTRI
Criteri di risultato:
Il pz. parlerà delle perdite e dei cambiamenti subiti e dei sentimenti ad essi associati
I familiari manterranno un’efficace relazione con il pz. evidenziata dal tempo trascorso assieme, mantenimento di una relazione amorevole e partecipazione all’assistenza
Valutazione:
Le perdite possono riguardare diversi campi: funzionali, cognitive, sociali e finanziarie. Si manifesteranno sentimenti di lutto per le perdite subite da parte del pz.
Anche la famiglia influenza l’adattamento del pz. alla malattia e una loro partecipazione può favorire l’elaborazione del lutto.
Interventi:
Garantire al pz. e ai familiari la possibilità di esprimere i loro sentimenti riguardo alla perdita. Spiegare che il lutto rappresenta una reazione comune e normale
Aiutare il cliente a riconoscere ed accettare la morte imminente, rispondere onestamnete a tutte le domande
Incoraggiare il cliente a impegnarsi in una revisione della sua vita, concentrando l’attenzione sui successi e sulle delusioni. Aiutarlo nel tentativo di risolvere conflitti insoluti
Promuovere la speranza assicurando un’assistenza premurosa, il sollievo dal disagio e il sostegno
Spiegazioni scientifiche:
Sapere di entrare nella fase terminale può suscitare sentimenti di impotenza, collera e profonda tristezza. L’esternazione di essi può aiutare ad accettare e fronteggiare la situazione e trovare delle risposte ad essa
L’elaborazione del lutto e il suo processo adattativo inizia con il riconoscimento che la morte è imminente
La revisione della propria vita rappresenta un’opportunità per prepararsi alla sua conclusione
La cura dell’aspetto, sostegno nello svolgere le proprie funzioni indipendentemente, miglioramento del benessere fisico aiutano il pz. a vivere più tranquillamente l’ultima fase della sua vita
PROBLEMI COLLABORATIVI
COMPLICANZA POTENZIALE: INFEZIONI OPPORTUNISTICHE
COMPLICANZA POTENZIALE: SETTICEMIA
COMPLICANZA POTENZIALE: MIELOSOPPRESSIONE
COMPLICANZA POTENZIALE: SVILUPPO DI NEOPLASIE

Sviluppo problema n. 1
COMPLICANZA POTENZIALE: INFEZIONI OPPORTUNISTICHE
Obiettivi assistenziali:
L’infermiere identificherà, contribuirà a gestire le complicanze dell’AIDS per quanto possibile
Interventi:
Monitorare per rilevare infezioni opportunistiche a danno del sistema respiratorio, enteriche, nervoso, dato da agenti eziologici protozoari, virali, fungini e batterici
Spiegare al pz. la necessità di riferire i sintomi in maniera tempestiva
Occorre bilanciare l’attività fisica con il riposo ed assumere una dieta nutriente e mettere in atto pratiche di gestione dello stress
Spiegazioni scientifiche:
Il deficit immunitario progressivo causa malattie secondare rappresentato da infezioni opportunistiche e sviluppo di patologie maligne
Il trattamento precoce mira a prevenire gravi complicanze come la setticemia ed aumenta le possibilità di una buona risposta al trattamento
Il riposo e una dieta appropriata garantiscono l’energia per affrontare eventuali patologie e rinforzare i sistemi di difesa. Le tecniche di gestione dello stress diminuiscono l’ansia e l’affaticamento
Su prescrizione medica vengono somministrati farmaci antiretrovirali (analoghi dei nucleosidi, inibitori delle proteasi, inibitori della carica di virus a trascrittasi inversa), viene predisposto un piano dietetico specifico, nutrizione enterale o parenterale se neccessario. Inoltre a secondo delle patologie associate che si presentano vengono somministrati antibiotici contro le infezioni batteriche, antiemetici, antifungini, antivirali, antipiretici, chemioterapici.

PROGETTO DI DIMISSIONE
Al momento della dimissione il pz. e i suoi familiari saranno in grado di:
Spiegare le implicazioni della diagnosi
Descriveranno il regime farmacologico prescritto seguendo attentamente orari e dose dei farmaci
Sapranno indicare le modalita di trasmissione dell’infezione dell’HIV e le misure precauzionali per proteggere dal rischio di contagio
Verranno concordati dei controlli periodici presso il reparto o indirizzati presso strutture apposite
Sapranno descrivere prontamente segni e sintomi che possono indicare lo sviluppo di patologie associate o il peggioramento di esse se sono già sviluppate e contatteranno il personale sanitario
Identificheranno le strutture disponibili nel territorio sia sanitarie che sociali
Verranno messi in contatto con appositi gruppi di sostegno sociale e familiare e associazioni che aiutano i soggetti colpiti dalla malattia

 
 
 
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